19 Aprile 2024

Overbooking, o del perché gli operatori vendono connessioni “fino a..”

Il termine overbook è mutuato da una comune pratica che avviene sugli aerei passeggeri di linea ovvero l’assegnare più passeggeri di quanti la capienza dell’aereo sia effettivamente in grado di portare: tale pratica viene adottata comunemente dalle Compagnie aeree per far sì che l’aeromobile viaggi sempre alla massima capienza possibile, minimizzando le perdite ed ottimizzando i consumi; statisticamente è noto che non tutti quelli che prenotano si presentino poi all’imbarco – i contrattempi possono capitare – ed in questo senso vi è una lista di altri passeggeri da far subentrare.
Il fattore di overbooking è un rapporto calcolato tra la massima capienza disponibile e il numero di prenotazioni per quel volo: di norma una prenotazione in overbooking è un biglietto dal costo molto ridotto rispetto alla normale tariffa per quella tratta di volo, in quanto di per sé l’imbarco non è garantito, sebbene sia altamente probabile avvenga.

Cosa c’entra tutto questo con le connessioni internet?


Ebbene, gli Operatori adottano la stessa politica sulle connessioni ad internet da che esiste internet a disposizione di grandi porzioni di popolazione su un dato territorio (nazionale).
Questo si rende necessario al fine di poter fornire una velocità virtualmente elevata ad un prezzo – in proporzione – enormemente inferiore rispetto al suo valore effettivo.


Facciamo un passo indietro: in precedenti articoli abbiamo spiegato come funziona internet da lato operatore, e che i costi di banda, trasporto, consegna e infrastruttura concorrono al prezzo finale che l’utente paga al proprio Operatore; orbene, se non fosse applicato un fattore di overbooking, una connessione a 100 Mbit/s di velocità costerebbe al singolo utente dai 400€ ai 650€ al mese, IVA esclusa; una connessione a 1 Gbit/s costerebbe invece 1400€ al mese, IVA esclusa.
Il fattore di overbooking è quindi determinante per rendere accessibile una connessione a internet virtualmente veloce a tutti, per tutte le tasche.


Su questo si apre tuttavia una grande parentesi, ora facilmente intuibile: cosa e come ciascun Operatore calcola il fattore di overbooking? Perché alcune connessioni 100 Mega (ove per Mega si intende Mbit/s di velocità) costano 19,90€ al mese IVA compresa da un Operatore mentre da un altro, l’apparentemente medesima velocità costa €60 al mese IVA compresa, mentre un’altra offerta, magari aziendale a 100 Mega costa € 490 al mese?
Il prezzo finale è determinato dal fattore di overbooking che l’Operatore applica su una determinata offerta, ovvero quanti altri utenti può far “sedere” su una poltrona virtualmente disponibile su quell’aereo.


In questo calcolo interviene anche un altro dato rilevante: la banda minima garantita ovvero quanto io utente ho sempre garantito dal mio Operatore, a prescindere; in tal senso, tornando al paragone aeronautico, è come se l’utente, acquistando un biglietto aereo, avesse sempre garantita una porzione di poltrona (condivisa con le natiche di altri, ma sempre mia in ogni caso). Se voglio tutta la poltrona per me, la devo pagare tutta a prezzo pieno, altrimenti posso accettare di sedermi stretto stretto (o impilato) con altri su quella poltrona, sperando che qualcuno perda il volo e non si presenti, così che alla fine non sia poi così tanto scomodo – o se siamo fortunati, non ci siano altri all’infuori di noi ad usare quella poltrona.
Il medesimo concetto si applica sulla tua connessione a 20 Mega, a 100 Mega, a 1 Giga o qualsiasi altra offerta di connessione a Internet tu stia usando un questo momento.
Facciamo un esempio pratico: una connessione in fibra ottica da 1 Giga (ovvero 1 GBit/s di velocità).
Partendo dal presupposto che questa costa mediamente a tutti gli Operatori, all’ingrosso, considerati tutti i costi di consegna e di impianti, 1500€ al mese IVA esclusa, mentre ad un utente 1 Giga venga venduto a 19,90 € al mese IVA compresa, da questo si evince quando possa essere indicativamente il fattore di overbooking e la banda minima garantita, tramite questa operazione:

CostoBandaOperatore / CostoBandaUtente = 1: Fattore di Overbooking (leggasi “uno a ..”);
che tradotto significa: dentro a 1 facciamo stare un numero N di altri.

Questo sarebbe un calcolo matematicamente corretto, ma non considera la “voracità” di alcuni Operatori, i quali vogliono guadagnare all’impossibile sui propri utenti, oppure offrire tariffe estremamente allettanti per sembrare “quelli più buoni e bravi di tutti”.

Il Fattore di Overbooking.

E’ quindi comune trovare applicati fattori di overbooking di 1:256 (per gli Operatori più virtuosi) o 1:1024 fino anche a 1:2048 il che si traduce in: sul mio Giga che ho acquistato in realtà ci sono anche altri 2048 utenti “seduti”: se non lo usa nessuno io vado a 1 Giga ma se tutti lo usano nello stesso momento io (e tutti gli altri) andiamo a mezzo Mega di velocità (non Giga, Mega, mille volte in meno). L’Operatore chiaramente calcola un consumo ed una presenza media, quindi rende accettabile il fatto che una connessione a 1Giga possa andare mediamente a 100/200 Mega oppure che una connessione a 100Mega possa andare mediamente a 30/40 Mega (e siamo stati buoni a calcolare le medie).


Capita quindi, nel caso pessimo, che con una connessione in fibra ottica vera a 1 Giga di velocità, di sera (quando tutti sono connessi) non si riesca nemmeno a guardare un film su Netflix (il quale per funzionare necessità di almeno 2 Mbit/s di banda disponibile). Capita anche che con Operatori con un fattore di Overbooking migliore, con una connessione Utente a 20 Mega, si abbia l’impressione che questa vada meglio di una connessione a 100Mega o a 1Giga. Ecco spiegato l’arcano.

Tutti gli Operatori sono obbligati per legge a dichiarare la Banda Minima Garantita o Riservata per ciascun utente, la quale è generata dal calcolo di cui sopra: la banda minima di una connessione a Internet è quanto al minimo ha a disposizione ciascun utente, ponendo che tutti gli altri la stiano utilizzando secondo il fattore di overbooking. Si potrà quindi capire che molti Operatori “voraci” tendano a nascondere il più possibile questi dati nei meandri della loro contrattualistica, giusto per dire “Si, ad osservanza di legge l’abbiamo scritto”.
Qui interviene quindi la terminologia specifica che tanto si legge o sente dire: “fino a..”.
Ecco quello che succede: un Operatore vende una connessione Internet “fino a 1 Giga”, fino a “2,5 Giga” o “fino a 10 Giga”: se ci sei solo tu come Utente può anche arrivarci o avvicinarsi molto a quel dato massimo, ma sappiamo che è praticamente impossibile che non ci sia nessuno oltre a te, contando 1000 o 2000 persone che come te hanno diritto ad usare quella banda.
Questo comportamento da parte degli Operatori può sembrare molto disdicevole (e in tanti casi lo è). Si tratta per certo di un compromesso. Il problema dei compromessi nasce quando una delle parti non è al corrente del compromesso – ove “per una delle parti” si intende sempre l’Utente (dato che l’Operatore sa benissimo cosa sta facendo).

In Airgrid abbiamo fatto una scelta diversa. Da sempre, dalla fondazione nel 2006.

Applichiamo bassi fattori di overbooking, che vanno da 1:128 a 1:16, financo 1:1; in taluni casi poi invertiamo il fattore di overbooking quando sappiamo che in talune fasce orarie la rete è “scarica”, fornendo connessioni con fattori 1,5:1, il che tradotto in pratica: se ho comprato una connessione a 20Mega, il mio picco di velocità è 30 Mega.

Il Fattore di Costo.


Per mitigare i costi abbiamo deciso di realizzare una infrastruttura di rete moderna, interamente di proprietà per il massimo controllo, costantemente aggiornata e sviluppata, in grado di contenere i costi di trasporto e consegna, stringendo accordi specifici coi fornitori per ottenere sempre i prezzi migliori all’ingrosso. E’ un’opera certosina che va portata avanti ogni giorno, dacché non vogliamo restare fossilizzati su un listino che magari ha già 2 o 3 anni alle spalle (e relativi costi più elevati rispetto all’attuale).
Questo lavoro in ogni caso non porterà ad avere offerte da 1 Giga a 19,90 € al mese, sarebbe impossibile, ma di certo porta a non nascondersi dietro ad un dito con gli Utenti, a non vendere una cosa che poi non è.
Queste sono informazioni che nessun operatore vi racconterà. E’ il segreto su come si fa la “guerra dei prezzi”, su come “io sono più bravo e buono”.


I valori di Airgrid sono altri: siamo interessati ad avere un buon rapporto coi territori ove si lavora, con le persone (ovvero gli utenti), e con gli Enti che necessariamente concorrono a indicare le necessità di determinate zone, con l’obiettivo di fornire servizi che siano aderenti a quanto viene dichiarato.