Affrontiamo oggi un tema che pesa molto sulla qualità dei servizi offerti da un Operatore – sia esso internet piuttosto che di telefonia mobile o fissa.
Che differenze ci sono tra un Operatore di Rete Virtuale (MVNO) e un Operatore che utilizza una Rete di sua proprietà?
La Rete di un Operatore è l’insieme di infrastruttura (cavi, apparati, antenne, terminali, router e server) che permette ad un servizio di raggiungere gli utenti ivi connessi: per servizio intendiamo ad esempio il servizio di connettività a internet.
La Rete è quindi uno strumento importante che permette all’Operatore di avere il controllo su come il servizio viene consegnato e di gestire tutti i passaggi e le modalità di questa consegna.
Tuttavia non tutti gli Operatori hanno Reti di Proprietà, in quanto è pratica consolidata prendere in affitto una rete da altri operatori che l’hanno già costruita; questo permette all’Operatore MVNO (acronimo di mobile virtual network operator ovvero operatore mobile di rete virtuale) di abbattere notevolmente i costi di esercizio, potendo dunque offrire tariffe a buon mercato.
In Italia molti operatori sono su “reti virtuali” in quanto si appoggiano all’infrastruttura di altri che l’hanno realizzata e di fatto la posseggono.
Tutto questo sembra molto bello, dato che a fronte di bassi costi di esercizio (costi di rete) si possono offrire tariffe estremamente basse; c’è un rovescio della medaglia tuttavia.
Un Operatore che lavora su una Rete Virtuale – quindi che non è sua – non ha il controllo su come i servizi vengono consegnati, su come intervenire sui guasti della Rete – che non essendo sua, egli non ha possibilità di lavorarci sopra – sulla qualità dei servizi medesimi: molti operatori su un singolo canale da 1 Gbit/s fanno coesistere centinaia o migliaia di utenti che a loro volta avrebbero acquistato una fornitura da 1 Gbit/s (questa condizione è detta overbooking ed è un fenomeno che in taluni casi ha raggiunto picchi imbarazzanti). Un Operatore di Rete Virtuale ha di solito come obiettivo il massimo risparmio e l’aggressività del proprio tariffario.
La gestione dell'overbooking è un sistema che merita un articolo a parte, qui potete trovarlo.
Di contro, un Operatore che fornisce servizi su Rete di Proprietà non può (per via dei costi di esercizio superiori) fornire servizi a basso costo, che sarebbero venduti sostanzialmente in perdita.
Quando un Operatore di Rete di Proprietà affitta una parte di infrastruttura ad un Operatore Virtuale, va da sé, non rende disponibile un servizio paritario ai propri (si rifà a un sistema di garanzie detto SLA – Service Level Agreement), altrimenti i costi di questo servizio sarebbero uguali a quelli di una Rete di Proprietà e verrebbe meno il vantaggio di poter offrire tariffe a basso costo ai propri utenti: questo tuttavia va sovente a discapito della qualità dei medesimi servizi.
Vale quindi la buona vecchia regola: se costa poco vale poco.
La distinzione è in ogni caso importante: non tutti i clienti puntano alla qualità ed affidabilità dei servizi; chi ne fa un uso occasionale o saltuario e dà priorità al risparmio allora può trovare nelle soluzioni fornite da un Operatore Virtuale un soddisfacente compromesso.
Gli utenti che invece necessitano di qualità ed affidabilità dei servizi, di una assistenza e servizio tecnico di alto livello, di poter parlare con un tecnico o un assistente telefonico umano (non una chat robotizzata o una voce telefonica registrata) pagheranno sì di più, ma avranno un servizio di ottima qualità e non si sentiranno mai abbandonati dal proprio Operatore.
Sono scelte. Le scelte è tuttavia importante effettuarle in maniera consapevole.
però non si parla degli Operatori FULL MVNO che utilizzano la rete di accesso degli operatori ma possiedono l’infrastruttura della rete di trasporto controllando la parte dei servizi così come fanno i 4 operatori italiani disponibili al momento andando a costare molto meno.
Se costa poco vale poco…non sempre.
Ti posso garantire che se costa poco al pubblico, costa pochissimo all’operatore e dentro di “sostanza” c’è ancora meno: sia per quanto riguarda il controllo sulla filiera di distribuzione e consegna, sia sulle politiche di overbooking. Se fai degli esempi specifici, possiamo scendere nel dettaglio e esaminare caso per caso.
E’ inutile intavolare un discorso in questo contesto, dico solo che lavoro con un operatore, dall’interno, che è Full MVNO e costa poco ma da tanto, anzi tantissimo. Non c’è solo del cattivo nella aziende italiane, bisogna cercare bene.
Come preferisci Nicola: non è tuttavia una nostra opinione, sono dati di fatto estrapolati dai listini nazionali di cui tutti gli operatori fruiscono. Esempio: al MIX il transito e la porta costa uguale per tutti, il trasporto da MIX a BGP Operatore costa uguale per tutti a seconda del taglio, la Rete di Commutazione costa uguale per tutti. Quindi chi offre tariffe più aggressive o sta lavorando in perdita (è anche questa una strategia per sottrarre fette di mercato, e poi modificare le tariffe una volta raggiunto il target di bacino utenza) o sta adottando politiche di overbooking/shaping maggiormente conservative per l’Operatore e quindi peggiorative per l’Utente. Tuttavia queste procedure non sempre si possono applicare, dipende dal controllo sulla filiera di rete che si ha: gli Operatori MVNO hanno vari gradi di controllo, che sono inferiori a quelli di Operatori di Rete Proprietaria.
Forse ci siamo capiti male, io parlo di FULL MVNO.
“Un Full MVNO, spesso chiamato anche solo MVNO, è quanto di più vicino c’è ad un vero e proprio operatore di rete mobile (MNO). Un Full MVNO possiede infatti gli stessi processi e le stesse piattaforme di un operatore di rete, tranne l’infrastruttura radio e l’accesso alla stessa.”
Leggo spesso questo blog perché ci sono spunti interessanti, è stato inserito tra i miei preferiti, però su quest’argomento c’è da ridire qualcosa in quanto non completamente veritiero.
Ciao Nicola, ti rispondo personalmente dato che l’articolo l’ho scritto io. In tal senso è doverosa una precisazione e il tuo commento mi ha dato da pensare: domani esce un nuovo articolo un poco più tecnico, che forse interesserà meno persone, ma che spiega come avvengono i processi di “network sharing” della Rete hardware di un Operatore con gli MVNO e a quali gradi/livelli si applica. Certamente non spiega tutti gli aspetti, non rientra negli spazi e nelle dinamiche di blog; in tal senso vi sarebbero da scrivere tomi su tomi sull’argomento ma vi è chi l’ha fatto, non avrebbe senso duplicare l’impegno di altri. Da queste pubblicazioni traggo le informazioni di verifica di quanto scrivo in modo che ogni cosa qui riportata sia corretta. Non faccio segreto di quali siano, la maggioranza è edita da Cisco® Press; semplicemente non li riporto in quanto basta una ricerca sul web per trovare le corrispondenze ed in ogni caso è una editoria molto di settore (ed anche piuttosto costosa). Forse è una mia eccessiva premura ma non scrivo “se vuoi maggiori info comprati questo a 56 $ e poi questo a 139$ e anche questo a 67$”: come detto prima, il blog serve a portare al pubblico, semplificati, concetti che normalmente richiederebbero maggiore specificità.